Avevo una zia, era
una donnina piccina piccina,
con gli occhi
azzurri, il sorriso buono, le guance
paffute e sempre rosa.
Era una donna
di altri tempi lei,
ogni giorno faceva l’uncinetto nel
suo salotto di amiche di
vecchia data..
c’erano la Quintilia,
l’Iride, la Lola e lei la Nunziatina.
Chiacchieravano
e ridevano
per ore intere come delle bambine all’asilo.
Era giovane anche
quando era anziana la mia
zia.
Amava ridere e
stare in compagnia,
lei che rimasta vedova molto giovane e senza figli,
non era
mai sola, la sua casa era sempre aperta,
era il punto di ritrovo della via del
suo quartiere,
tutte le amiche passavano da lei pomeriggi meravigliosi tra
merletti, trine, the’ e risate.
Mi sembra ancora di
poterla vedere
nei pomeriggi di inverno
con i piedi dentro lo scaldino,
con la
stufetta elettrica vicina, lo scialle
sulle spalle
e il cestino del lavoro davanti, uncinetto in mano
e la tv accesa
sempre su telenovelas sud americane o giu’ di li.
La sua cucina
rispecchiava perfettamente
la sua personalita’..
teneva la pasta nei
contenitori di vetro,
uno per tipo, adoravo poterla scegliere in quel modo, mi apparecchiava
la tavola come se fossi una regina,
metteva sempre due rose appena tagliate in
un bicchierino
per dare un tono e come ben si confaceva
alle donne di un tempo,
si preoccupava che mangiassi abbastanza, vedendomi sempre troppo magra.
Mi faceva trovare a fine pasto, un dolcetto o una cioccolatina
e prima di salutarmi cercava
di darmi qualcosa.. qualsiasi cosa pur di non mandarmi
via a mani vuote.
Ha sorriso alla
vita per ben 93 anni la Nunziatina,
una vita semplice fatta di cose vere e
genuine,
di rapporti autentici e puri.
Oggi se potesse vedermi.. se potessi averla ancora
un po’ qui con me.. mi farei insegnare tutti
i segreti dell’uncinetto, ora ce l’avrei
la pazienza, non la perderei come quando,
adolescente, pensavo fossero cose inutili e noiose..
Ed e’ per questo
che nella pagina iniziale
del mio quaderno delle ispirazioni,
la prima parola
che ho scritto
e’ il suo nome.
Giulia
Un post bellissimo ed altrettanto il lavoro...post che mi ha ricordato tanto una piccola zia che avevo anche io e che assomigliava alla descrizione della tua :).
RispondiEliminaDi una cosa sono certa, ovvero che lei ti vede e mi sa che sta sorridendo del fatto che, magari tardi, ma anche a te piace ora uncinettare. Proprio in quel di Prato mio marito aveva una zia e prozia, in Piazza S. Francesco. La Prozia Fortunata era una maga dell'uncinetto. Si è spenta nel 1982 oltre novantenne e fino all'ultimo ha lavorato all'uncinetto. Io ho tutte le coperte fatte da lei all'uncinetto, come tutti i componenti della famiglia. Sono semplici, multicolor come dico io, fatte con avanzi di lana ma sapessi come le amo e con quanta cura le tengo. Sono sposata da 29 anni e non si sono mai deformate. Il tuo libro è un gioiellino, delicato e perfetto anche l'abbinamento dei colori che hai scelto. Un bacione a te e salutami la tua meravigliasa terra. Paola
RispondiEliminaQuante cose col senno di poi!!!! ma il dono della passione te lo ha trasmesso e usalo come fai!!!!complimenti e bacioniii!!!!!
RispondiEliminaQuanta poesia in questo post! Ne hai fatto un ritratto perfetto e affettuoso!! Perfetto come il tuo book!!
RispondiEliminaChe persona meravigliosa e dolce la tua zia....ti sorride di certo da lassù... bellissimi i tuoi lavori.... Bacetti JERRY
RispondiEliminaStupendo il tuo sito e stupende le cose che fai (; Ti aggiungo subito,,,nel frattempo se hai tempo vienimi a trovare nel mio Blog...www.lebamboledisophie.blogspot.it...spero che ti piaccia anche se premetto che ho appena iniziato (:
RispondiEliminaBaci
Antonella